Cari diario,
io sono Giorgia e ho un tatuaggio.
Qualcuno ci ha letto “Obama”, qualcuno mi ha chiesto se il mio nome fosse Rossella visto che avevo scritto con l’inchiostro sul polso “Ohara” (è incredibile che entrambi gli episodi siano successi la stessa sera, no?).
Comunque c’è scritto OHANA, si, come dice Stich nel film Disney: «Ohana significa famiglia e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato».
Per me Ohana è la famiglia che ti scegli.
L’ho fatto quando mi sono resa conto che nella vita le persone possono uscire dalla tua vita all’improvviso.
Succede, capita e basta.
Chi fino al giorno prima faceva parte della tua quotidianità, della tua vita, delle tue chat, dei tuoi pensieri, delle tue risate esce di scena.
Decessi, amicizie e amori finiti, trasferimenti, fine della carriera universitaria, di un lavoro. Semplicemente due strade che in qualche modo si dividono.
Succede e comunque non è la fine del mondo.
Strano? Sicuramente.
Difficile da accettare? Magari si.
Duro a comprendere e/o accettare? Cazzo, si.
Ma le persone rimangono. Le emozioni sono dure da dimenticare. La nitidezza dei ricordi può affievolirsi ma la limpidezza delle sensazioni resta sempre tutta li.
Per questo ho deciso di tatuarmelo.
Perché nella vita ho avuto la fortuna di assistere a un ingente flusso migratorio nel mio porto dell’amicizia.
Persone che spesso neanche si conoscono tra di loro ma che per me hanno significato così tanto in così tanti momenti diversi della mia vita che c’è un solo modo per descriverli tutti insieme: Ohana, la famiglia che ti scegli.
La famiglia che mi sono scelta, l’amicizia che è capitata, le persone che anche se lontane sono impresse nel mio cuore, nei miei ricordi, sul polso sinistro.
Amic*, alcuni di voi li sento tutti i giorni, altri meno, altri ormai quasi per niente. E anche a quelli che non sento più da anni ormai.
Ci sono cose che non dimenticheremo mai, altre che è meglio non raccontare, certe che ci faranno ridere sempre a crepapelle…
Per tutto, grazie, siete indelebili.